“Sicurezza, riflettori su Pallata e Pegol” Articolo tratto da Bresciaoggi

“Sicurezza, riflettori su Pallata e Pegol” Articolo tratto da Bresciaoggi

L’INTERVENTO. Le torri saranno oggetto di un intervento dei rocciatori dopo la caduta di pietre e calcinacci in Broletto. Interventi con tecniche mutuate dagli alpinisti per una revisione completa delle facciate della torre.

La torre del Pegol sarà messa in sicurezza tra qualche giorno.
Più sicurezza per le torri della Pallata e del Pegol attraverso un intervento che verrà realizzato nel corso della prossima settimana ed applicherà tecniche solitamente utilizzate dagli alpinisti per ripristinare le condizioni ottimali delle due opere.
L’intervento prevede una revisione completa delle facciate ed il disgaggio dei frammenti pericolanti. Si tratta di una tecnica utilizzata per la messa in sicurezza in tempi brevi di una parete rocciosa, di una scarpata tendente a franare o del fronte di abbattimento di una galleria, sia mineraria che civile, qualora vi si trovino parti o frammenti che siano soggetti al rischio di distacco e di caduta. Non sarà un restauro vero e proprio ma un semplice ripristino delle condizioni di sicurezza, in grado di garantire massima rapidità di esecuzione e minima spesa.
L’operazione – già utilizzato nel novembre del 2008 per la revisione della cupola del Duomo Nuovo, con l’ausilio di operai rocciatori – è stata decisa dal settore edilizia monumentale dopo la segnalazione di un cittadino ricevuta il 17 agosto scorso dopo che alcune pietre cadute dalla torre del Pegol (la parte del Broletto che guarda su piazza Paolo VI) avevano danneggiato un’autovettura parcheggiata nei pressi della facciata Ovest di palazzo Broletto. L’intervento è stato esteso anche alla Pallata, considerando che anche la torre di corso Garibaldi.
Le rilevazioni (effettuate dalla polizia locale e dai vigili del fuoco) inizialmente concentrate sul cornicione del terrazzo delle Grida, si sono poi orientate alla torre del Pegol. L’«elemento» caduto, che era stato raccolto e conservato dal cittadino segnalatore, non poteva essere un frammento del terrazzo delle Grida (che peraltro è stato recentemente ristrutturato) che è stato realizzato in Botticino, mentre il pezzo trovato era in Medolo.
L’attenzione dei presenti si è quindi spostata sulla torre del Pegol il cui perimento murario, realizzato in conci di Medolo e risulta piu soggetto al degrado degli agenti atmosferici. Controllando il suolo sono stati rilevati, proprio alla base della torre sotto le autovetture parcheggiate, altri frammenti di pietra riconducibili a quello trovato in precedenza, e pure sul terrazzo, dopo un’attenta ispezione, si sono ritrovati dei frammenti.
La parete delle torre verso piazza Paolo VI è stata quindi analizzata con un binocolo riscontrando alcune zone pericolose ed altre dove era probabile si fossero distaccati i frammenti trovati a terra. Per questo le autovetture parcheggiate sono state fatte rimuovere e l’area è stata transennata fino alla realizzazione dell’intervento.

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